Le notizie della settimana
- Substack punta a rivoluzionare il mondo dei podcast come ha fatto con quello delle newsletter (ne ho parlato nell’ultimo episodio di Parliamo di podcast).
- iHeartMedia sta investendo centinaia di migliaia di dollari per creare una rete di podcast sugli NFT (non fungible token).
- Dopo mesi Spotify e la Parcast Union (il sindacato dei lavoratori del podcasting di Spotify) hanno raggiunto un accordo. Qualche giorno fa il sindacato aveva fatto sapere che i suoi membri erano pronti a scioperare se la società non avessero soddisfatto le sue richieste contrattuali.
- Lydia Polgreen sta lasciando Gimlet Media, casa di produzione podcast di Spotify, per diventare un’editorialista del New York Times. Polgreen era approdata a Gimlet nel marzo 2020 come direttore generale. Al Times aveva lavorato per 15 anni, prima di andare a dirigere l’Huffington Post nel 2017.
- Negli Usa Meghan Markle e il principe Harry stanno provando a registrare come marchio la parola Archetypes, come si intitola il loro podcast in esclusiva su Spotify. Il problema è che si tratta di un termine molto comune associato anche ad altre aziende, che potrebbero opporsi legalmente alla registrazione.
- Spotify prevede di iniziare a trarre profitti dai propri investimenti nei podcast nel giro di tre, massimo cinque anni.
- Megaphone, società di tecnologia podcast di proprietà di Spotify, ha smesso di distribuire podcast e pubblicità podcast in Russia.
- In Svezia è nato PodX Group. Il gruppo ha l’obiettivo di sostenere la crescita di società produttrici di podcast, podcast creator e podcast producer in tutto il mondo.
- In Australia invece hanno lanciato Podcast Freelancer Hub, «il Tinder dei podcaster freelance»: serve a mettere in contatto i podcaster indie e i potenziali clienti.
- Common Sense Media, ong statunitense che raccomanda contenuti per bambini, ha creato un catalogo dedicato ai podcast, con classificazioni e recensioni.
- A+E Networks Italia, l’editore dei canali TV History Channel, Crime+Investigation e Blaze, ha lanciato la sua prima offerta podcast. È la versione audio di Profondo Nero, programma di Carlo Lucarelli su Crime+Investigation.
- Luminary, società di produzione che ha tentato senza successo di diventare “il Netflix dei podcast”, ospiterà in esclusiva il secondo album dei Black Star. Il primo disco del duo hip hop statunitense risale a 24 anni fa.
Qualche studio dal resto del mondo
- Un’università australiana ha realizzato un’indagine internazionale sugli ascoltatori di podcast. Ne emerge che chi ascolta podcast tende a essere più curioso, intellettualmente più aperto, meno nevrotico e più desideroso di informazioni di chi non ascolta.
- Una ricerca globale di Acast mostra che gli ascoltatori di podcast preferiscono inserzioni pubblicitarie realizzate appositamente per i podcast.
- Uno studio di Magid per iHeartMedia e PMX sul ruolo degli influencer audio rileva che i consumatori percepiscono le personalità della radio e dei podcast come figure degne di fiducia e autentiche in cui è molto facile identificarsi.
- Secondo il report annuale di Nielsen sul marketing quasi la metà degli investitori ha in programma di aumentare la propria spesa per i podcast. La loro fiducia nella misurazione del ROI (ossia il profitto di un investimento derivante dal capitale investito) è del 44%.
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