Nella vita, non esistono le vie “rette”: le passioni hanno l’abitudine a volte di riemergere come un fiume carsico.
Nella vita “normale” il qui presente Marco Cappelli non è uno storico: credo che sia la prima cosa che dico nel podcast. Ho studiato Economia Aziendale in Bocconi, mi sono laureato nel lontano 2004 e da allora ho avuto una carriera nel marketing di diverse aziende multinazionali.
Una domanda legittima è perché un marketing manager scriva di storia e la comunichi per mezzo di un podcast. La risposta è semplice: la storia è da sempre la mia passione, che mi ha portato sempre a divorare anche i più accademici dei trattati storici.
Quando non posso leggere di storia amo ascoltarla: mentre guido, mentre cammino, mentre lavo i piatti. Nel 2018 è arrivata la svolta: all’epoca ascoltavo podcast in lingua inglese. Ma quando mi sono affacciato al panorama dei podcast italiani, mi sono accorto che nessuno trattava la storia del nostro Paese, soprattutto nel format “cronologico” e di alto rigore intellettuale che avevo imparato ad apprezzare ascoltando un gran numero di podcast storici in inglese, come The History of Rome e The History of Byzantium. Mi sono chiesto allora: perché non io?
L’IDEA DIETRO AL PODCAST
Produrre un podcast è abbastanza facile: occorrono solo un computer, un buon microfono e un’idea originale. Il primo lo avevo già, il secondo lo potevo comprare, sulla terza non avevo dubbi: un titolo semplice, “Storia d’Italia”. Poi il formato: episodi di 40-50 minuti che narrassero cronologicamente la storia della penisola a partire dal tardo impero, in quanto punto di svolta tra antichità romana e medioevo italiano.
Ho iniziato nell’ottobre del 2018 e oggi (dicembre 2022) Storia d’Italia è uno dei podcast più ascoltati nel nostro Paese, con oltre due milioni di download e 127 episodi prodotti. Il podcast ha ricevuto più volte l’attenzione di media, riviste specializzate, canali YouTube e altri podcast. Nel 2020 ha vinto il premio come “best non-English podcast” ai Discover Pods Awards, uno dei premi più prestigiosi del mondo del podcasting. Storia d’Italia è stato uno dei primi podcast italiani a vincere un premio internazionale.
IL LAVORO DIETRO A OGNI PUNTATA
Ho pensato a lungo a come strutturare Storia d’Italia. Per farlo mi sono inspirato ai podcast che amavo ascoltare, quelli che attendevo spasmodicamente ogni settimana per una nuova puntata. Ho pensato al tema, al format, al progetto editoriale, alla frequenza di uscita, alla musica da usare come intro – l’Intermezzo di Pietro Mascagni.
Una puntata di Storia d’Italia nasce con un’ampia lettura delle fonti, antiche e moderne. Ho calcolato che ogni puntata richiede almeno una dozzina di ore di lettura e raccolta delle fonti. Di solito inizio a leggere le fonti del periodo in questione, con un anticipo di circa sei mesi sulla produzione del podcast, per permettermi di comparare le varie tesi storiografiche. Circa un mese prima dell’uscita del podcast inizio a scrivere il testo, in modo da avere tempo di rivederlo in caso di nuove idee o “illuminazioni” che vengono dalla stesura dei podcast successivi.
A due settimane dall’uscita della puntata, rivedo almeno due volte il testo, poi passo a registrare la puntata, di solito il lunedì precedente all’uscita del podcast (che esce sempre di lunedì alle sette del mattino). Durante la settimana passo dalle cinque alle dieci ore a editare il file audio, in modo da affinare il prodotto, aggiungendo musiche di sottofondo che siano il più possibile evocative degli eventi. Riccardo Santato, un musicista amatoriale, produce le musiche originali del podcast, ormai un must per ogni ascoltatore.
Come tecnica di comunicazione, inserisco spesso riferimenti alla cultura pop: così, per esempio, l’attacco della cavalleria gotica durante la battaglia di Adrianopoli può essere paragonato alla cavalcata dei Rohirrim nel Signore degli Anelli, mentre gli Unni sono equiparati i Borg di Star Trek. Questi riferimenti servono a stemperare spesso argomenti molto ostici.
OLTRE IL PODCAST
Ho affiancato al podcast un sito/blog, www.italiastoria.com, dove pubblico testi, mappe, fonti e istruzioni su come sostenermi. Ad oggi un piccolo esercito di più di 300 persone sostiene ogni mese il podcast con una regolare donazione su Patreon e Tipeee. Ogni giorno posto una pillola relativa al periodo che sto coprendo nel podcast, allargando di molto i contenuti audio, inserendo opere d’arte, scavi archeologici, notizie, profili di personaggi importanti, mappe e molto altro ancora. Quest’opera di divulgazione sui social mi ha portato ad avere a oggi circa 70mila follower. Dal 2020 ho anche dato inizio a regolari dirette su YouTube, con ospiti del mondo della divulgazione storica: il canale è in continua crescita.
Nel maggio del 2021 è uscito il mio primo libro: Per un pugno di barbari, edito da Solferino. In un certo senso, si tratta del prequel del podcast, perché narra in modo rigoroso e approfondito, ma con tono divulgativo, la storia della crisi del III secolo, da Marco Aurelio a Diocleziano, proprio alle soglie dell’inizio del podcast (che si apre con la battaglia di Ponte Milvio).
LE COLLABORAZIONI
Nei mesi scorsi ho avviato alcune collaborazioni importanti. Nell’aprile 2022 è uscito il mio primo podcast realizzato in collaborazione con Storytel, uno dei principali provider al mondo di contenuti audio a pagamento. Il podcast si intitola Guerre incivili, Roma vs Italia e narra le vicende che ruotano attorno alla Guerra Sociale, la guerra che condannò la Repubblica e unificò l’Italia.
Ad agosto invece ho lanciato un canale Loquis, ossia un podcast geolocalizzato che narra la storia del territorio attraversato dalla Milano-Serravalle, sponsor del podcast. Mi sono molto divertito a ricostruire le storie della bassa lombarda, del Piemonte orientale e della Liguria, dagli antichi popoli preromani alle vicende della seconda guerra mondiale.
Infine, a novembre è uscito il mio secondo libro: Il miglior nemico di Roma, dedicato alla storia dei Visigoti.
CHIUDERE IL CERCHIO
La scrittura dei miei libri è stata per me quasi la conclusione di un cerchio: confesso di aver guardato più volte la celebre e temuta pagina bianca. Altre volte avevo iniziato a scrivere la mia prima opera, salvo poi abbandonare, scoraggiato, di fronte all’immensità del compito. Il podcast, costringendomi a scrivere un racconto breve di storia ogni due settimane mi ha trasformato in uno scrittore, senza che me ne accorgessi.
E forse è questo il messaggio più importante: come le storie trasmesse oralmente sono alla base della letteratura mondiale, di ogni tempo e luogo, così podcast e divulgazione storica classica sono due sostegni che possono rafforzarsi a vicenda nel raggiungimento dell’obiettivo comune: rendere pubblica la storia.
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