- L’epoca dei podcast creati con l’intelligenza artificiale generativa è ufficialmente iniziata: prepariamoci alla noia. (E nel caso te la fossi persa, ti segnalo questa guida pratica di Margherita Maspero su come sfruttare l’IA per realizzare e promuovere il tuo podcast.)
- Gli “sleepcast” invece sono i podcast pensati per fare addormentare chi li ascolta. E pare che stiano dando un contributo fondamentale per rendere prodotti e servizi legati al sonno sempre più centrali all’interno del mercato del benessere.
- Un tempo guardare la tv era un’attività che si svolgeva con amici o famigliari, scambiandosi commenti seduti sul divano. Oggi invece è diventata un’attività per lo più solitaria. I cosiddetti companion podcast, in cui si riassumono o commentano serie tv, permettono di ritrovare quel senso di connessione che si è perso.
- Da una parte c’è il numero degli ascoltatori, dall’altro il tempo (totale) speso ad ascoltare i podcast: il rapporto tra questi due dati – che il super esperto del mercato dei podcast Tom Webster chiama “podcasting’s golden ratio” – è un elemento importante da monitorare. Al momento entrambi i dati sono in crescita. Per fare in modo continui così – osserva sempre Webster – bisognerebbe puntare di più sulla cross-promozione.
- Gli obiettivi, le potenzialità e le incognite di “New York Times Audio”, la nuova app per abbonati del giornale statunitense che raccoglie tutti i suoi contenuti audio.
- Dieci accorgimenti per presentare in modo efficace il tuo podcast (il pezzo fa riferimento nello specifico a podcast fiction, ma in realtà valgono per qualunque serie orizzontale).
Leave a Reply