Numero del 25 settembre

PODCAST

  • In occasione del primo anniversario dalla scomparsa di Michela Murgia, avvenuta il 10 agosto 2023, RaiPlay Sound ha presentato Voci di Michela Murgia (disponibile su RayPlay Sound), podcast ideato da Edoardo De Falchi che raccoglie interventi, racconti e interviste tratte dagli archivi Rai. Una raccolta straordinaria, un omaggio alla scrittrice e attivista, un documento importantissimo del suo discorso pubblico. Oltre agli aneddoti sulla sua vita, l’infanzia a Cabras, in Sardegna, il lavoro al call center e poi come portiera notturna, il blog, le esperienze lavorative, il profondo impegno politico e sociale, sono state selezionate letture come quella del racconto Anna della pioggia, trasmesso nel programma di Rai Radio 3 Fahrenheit nel 2009.Un podcast per continuare a scoprire Michela, per continuare a conoscerla, per continuare a farci ispirare.
  • Nel luglio 2023 a Catania, e in gran parte della Sicilia, le temperature raggiungono picchi tra i 45 e i 48 gradi. Il 20 luglio, all’improvviso, il buio. Blackout. Ventilatori, condizionatori e frigoriferi spenti, niente di fresco da bere, cibo da buttare. E ancora caldo. Tra il 20 e il 25 luglio l’assenza di energia elettrica ha conseguenze anche sulle forniture idriche. Niente più acqua, con temperature che superano i 45°C. E poi gli incedi, estesi, devastanti, indomabili. La Sicilia si trasforma in un inferno, molti vivono il trauma di vedere le loro vite ridotte in cenere e a Catania sono anche isolati perché le fiamme hanno raggiunto l’aeroporto. Molti di noi hanno dimenticato quei fatti, qualcuno non ne era neanche a conoscenza ed è per questo che è importante ricordare, dare voce a chi si è sentito impotente, abbandonato, dimenticato. Questo è quello che fa Cenere (disponibile sulle app free), scritto da Francesco Mannino e Ornella Sgroi: racconta le storie di chi ha vissuto quei momenti di angoscia, di paura e di rabbia.
  • In Irlanda la maternità surrogata è legge, in Italia sta per diventare reato universale. L’espressione “utero in affitto” è spesso usata in tono dispregiativo per descrivere il processo attraverso cui una donna porta avanti una gravidanza per qualcun altro. Di solito viene usato un ovocita donato da un’altra persona, coinvolgendo così tre figure: la gestante, la donatrice dell’ovocita e i genitori intenzionali. Ma è sufficiente questo giudizio sprezzante per considerare la pratica immorale?Fare un figlio per qualcun altro, o anche essere pagati per farlo, è davvero così mostruoso? E io? Farei un figlio per qualcun altro? Penso che la maternità surrogata sia moralmente accettabile o del tutto sbagliata? È giusto vietarla e renderla reato universale? E i soldi? Che ruolo e valore hanno in una situazione come questa? C’è davvero qualcuno che viene danneggiato?Non lo so, sono domande che non mi sono mai posta seriamente finché non ho ascoltato Affittasi utero (disponibile sulle app free)Chiara Lalli, bioeticista e giornalista, affronta queste complesse questioni con chiarezza e senza moralismi. La serie, prodotta in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, smonta falsi miti, affrontando le complessità di un diritto spesso frainteso come un crimine. Il punto per me illuminante, che si ricongiunge anche a quello che dicevo nell’introduzione sul farsi domande anche scomode, è quando Lalli dice: «Non basta dire che qualcosa è immorale perché non la faremmo noi, o perché offende la nostra idea di natura e tradizione, o perché qualcuno ci ha detto che è sbagliata».

AUDIOLIBRI

  • «Considerate se questa è una donna | Senza capelli e senza nome | Senza piú forza di ricordare | Vuoti gli occhi e freddo il grembo | Come una rana d’inverno».
    Questo è l’incipit di Se questo è un uomo, con cui Primo Levi invita a riflettere sulla condizione delle donne prigioniere ad Auschwitz. E in qualche modo è da qui che Daniela Padoan, autrice del libro Come una rana d’inverno e voce dell’audiolibro (disponibile su Storytel) insieme a Ottavia Piccolo, ha chiesto a Liliana Segre, Goti Bauer e Giuliana Tedeschi di riflettere sulla loro esperienza di persecuzione, prigionia e sul difficile ritorno a una normalità impossibile, con uno sguardo declinato al femminile. Queste tre donne, prigioniere ad Auschwitz-Birkenau nello stesso periodo, ma in fasi diverse della vita, intrecciano i loro racconti, a volte inediti, in un dialogo ricco di richiami e connessioni, di visioni diverse e complementari fondendosi in un’unica narrazione che diventa condivisione di chi vive tra due mondi: quello dei morti e quello dei vivi.
  • Meno di zero (disponibile su Storytel, letto da Alessandro Pili) è il primo romanzo di Bret Easton Ellis. È la cronaca della vacanza di Natale di Clay, il protagonista, e dei suoi amici, tutti uguali tra loro, tutti con corpi scolpiti, tutti figli di persone di successo che vivono a Hollywood, concentrati esclusivamente su loro stessi. È la cronaca dell’edonismo e del narcisismo sfrenato, della vita di giovani strafatti e apparentemente vuoti dentro, abbronzati e annoiati che vivono in un mondo immorale che sfocia nell’orrore. Un ascolto per conoscere la cosiddetta “ultima generazione perduta”.
  • Il 4 ottobre 1980 Goliarda Sapienza venne arrestata e detenuta al carcere di Rebibbia di Roma per cinque giorni per aver rubato nell’appartamento di un’amica. L’esperienza si rivela assolutamente positiva: finalmente può essere se stessa, intorno a lei ci sono solo persone senza maschere, impara molto sui rapporti umani. Nel 1987 pubblica Le certezze del dubbio (disponibile su Storytel, letto da Paola Pace) in cui racconta l’esperienza di quei giorni e il rientro in società, in un mondo che non perdona gli errori, che mal comprende chi è diverso. Un ascolto intenso e pieno di vita.

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