Dov’eravamo rimasti
Nelle scorse settimane sono successe un bel po’ di cose…
YOUTUBE: La piattaforma ha pubblicato una sezione dedicata ai podcast, in versione beta. Si tratta per il momento di una banalissima pagina “Esplora”, accessibile solo negli Usa. Se n’è parlato parecchio, soprattutto per quanto riguarda le possibili conseguenze sull’industria dei podcast (chissà che ne pensa Spotify). In ogni caso pare che i video abbiano già un ruolo sempre più importante per i podcaster. Lo sostiene anche Michael Mignano, il cofondatore di Anchor (la piattaforma di podcast comprata da Spotify).
TWITTER: L’altra notizia “grossa” dell’estate è che anche Twitter ha inaugurato uno spazio per ascoltare podcast in app, per ora solo come test per alcuni utenti. Sto parlando delle Stations, playlist tematiche all’interno di una nuova sezione Audio che includono registrazioni di Twitter Spaces e veri e propri podcast. C’é chi pensa che Twitter potrebbe diventare un competitor di Spotify & Co.
SPOTIFY: Qualche novità è arrivata anche da Spotify, che ha segnato un aumento delle proprie entrate pubblicitarie1 (in controtendenza rispetto agli altri giganti tech). La società ha rinnovato la schermata Home dell’app per creare una distinzione più chiara tra podcast e musica. In Vietnam sta testando una funzione che permetterebbe agli utenti di registrare reazioni vocali alle playlist e di pubblicarle come podcast. Inoltre a breve potrebbe essere introdotta la possibilità di commentare e mettere like a singoli episodi di podcast.
APPLE: Anche la Mela, come Spotify, si è messa a investire seriamente sui podcast originali (magari con l’obiettivo di trasformarli poi in film o serie per Apple TV+), almeno negli Usa: ha firmato un accordo con Futuro Studios, vincitore del Premio Pulitzer con il podcast Suave, e sta parlando con altre società per ulteriori accordi. Altre novità riguardano l’app Apple Podcast, dove ora ci sono due nuove classifiche relative agli show a pagamento. A proposito di Apple Podcast: dopo avere lanciato l’App Tracking Transparency (Att) e avere così inferto un duro colpo a tutte quelle aziende terze che facevano profilazione pubblicitaria, Apple ha iniziato a testare l’inserimento di raccomandazioni sponsorizzate nelle app preinstallate nell’iPhone, tra cui appunto Apple Podcast.
CLUBHOUSE: L’ultima trovata per richiamare l’attenzione si chiama Houses, community private per gruppi ristretti di amici (in fase di test). Qual è la differenza con i Club? «The company sees Houses as a dinner party with your friends, and Clubs as the events and shows you go to in your town».
ALTRE NOTIZIE A CUI PRESTARE ATTENZIONE
- Il New York Times sta facendo degli esperimenti sulla sua app dedicata all’audio per capire qual é la lunghezza ideale di un episodio di un podcast.
- Audacy, gigante radiofonico statunitense, ha comprato Moonbeam, app di podcast discovery di cui avevo scritto qui.
- La presenza dell’opinionista ultraconservatore Ben Shapiro alla conferenza di Podcast Movement che si è tenuta a Dallas (Texas) ad agosto ha suscitato polemiche (gli organizzatori si erano scusati tramite un tweet che poi hanno eliminato per ragioni ignote).
- Dopo mesi di attesa è uscito il primo podcast di Meghan Markle per Spotify, Archetypes, dove la duchessa di Sussex dialoga con alcune donne famose o famosissime (come la tennista Serena Williams) su questioni riguardanti le donne in generale. Ho ascoltato qualche puntata, e devo dire che mi piace. Senza contare i gossip e i commenti sulla casa reale britannica, che hanno già fatto inca**zare un po’ di gente. Attorno al podcast c’era un sacco di hype, e non è difficile credere che lo stiano ascoltando in moltissimi. Il Daily Mail però ha accusato Spotify di avere manipolato la classifica dei podcast più ascoltati per fare comparire Archetypes al vertice. Che ne penso? Non ne ho idea. Segnalo solo che il Daily Mail non è proprio un giornale affidabile, per essere gentile. Di sicuro mi sono interrogata spesso sulle logiche (e sulla validità) di classifiche varie.
- La società di Oprah Winfrey ha fatto causa a Oprahdemics, un podcast celebratorio di Winfrey stessa, per avere usato il nome di Oprah senza permesso. Intanto il network di podcast della conduttrice tv statunitense, che attualmente ha un accordo con SiriusXM, sta cercando un nuovo partner.
QUALCHE NOTIZIA CURIOSA
- Negli Usa ci sono persone che pagano fino 50 mila dollari per essere ospitate nei podcast più popolari (scoop della bravissima Ashley Carman).
- In Australia un podcast true crime di super successo, The Teacher’s Pet, ha risvegliato l’attenzione sulla scomparsa di una donna nel 1982. Il marito è appena stato dichiarato colpevole del suo omicidio.
- Due puntate del podcast di Dave Chappelle, Talib Kweli e Yasiin Bey, The Midnight Miracle, verranno pubblicate anche su vinile al costo di 50 dollari, che comprendono l’abbonamento di un anno a Luminary (la società, che ha prodotto il podcast, offre un servizio per ascoltare podcast a pagamento – l’obiettivo iniziale, fallito, era di diventare il “Netflix dei podcast”).
- È nato The Podcast Broker, un sito per la compravendita di podcast.
- Un podcaster di Los Angeles ha riconvertito una scuolabus in uno studio di registrazione2. Il risultato è molto carino.
I DATI DA SEGNARSI
- Il consumo di podcast in Italia nel 2022 è aumentato del 7% rispetto allo scorso anno. Gli italiani che negli ultimi mesi hanno ascoltato un podcast almeno una volta sono 15,4 milioni. Lo riporta una nuova ricerca di NielsenIQ per Audible Italia.
- Solo una minima parte dei podcast disponibili sulle app d’ascolto sono tuttora in produzione3.
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