La scorsa estate ho pubblicato la prima versione di un listone con i più bei podcast in italiano del 2023. Da allora ho continuato ad aggiornarlo mano a mano.
Ho incluso varie decine di titoli: sono sicura che ne scoverai diversi che sono piaciuti o piaceranno anche a te. Qui sotto trovi invece i podcast più amati da Irene Privitera, Margherita Maspero e Loretta Da Costa Perrone, ossia le persone che ogni due settimane si alternano con me nel consigliare qui su QdO novità da ascoltare e da leggere. Ecco quindi i tre preferiti di ciascuna di loro, e tre aggiunte mie.
- Dicono di te: sembra di essere su quel divano, con Malcom Pagani e il suo ospite. Ti dimentichi che si tratta di personaggi famosi e sorridi con loro, rifletti, qualche volta ti commuovi. Interviste lunghe anche un’ora e mezza che hanno la magia di non stancare. (Ire)
- My fair mommy: un inedito tuffo sonoro nel 1959. Come parlava e come raccontava, allora, una ventenne? E come suonano, oggi, la sua voce e quella della sua mamma, incise su nastri? Quanto di più generoso abbia ascoltato nel 2023: Gaetano Cappa ci ha messo, oltre all’indubbia esperienza, l’intimità della storia personale. Si evade per un po’, con bellezza e ironia. (Ire)
- Mai annoiata: la vita e le lotte di Marcella Di Folco (la prima persona trans al mondo eletta a una carica pubblica) sono narrate da due podcaster indipendenti, con un lavoro rigoroso, appassionato e approfondito. Un esempio di come si può raccontare “dal di fuori” riuscendo perfettamente a stare “dentro”. (Ire)
- Figlie: dire che questo podcast racconti la storia di Silvia, donna argentina fatta scomparire dai militari nel 1978, e di sua figlia Sofia, cresciuta in Italia, è accurato, ma è anche riduttivo. Infatti questo è solo il punto di partenza che Sara Poma usa per parlarci di famiglia, identità e mancanza in un modo che mi ha toccato nel profondo. (Maggie)
- Troubles: Samuele Sciarrillo ripercorre il cammino verso la pace in Irlanda del Nord attraverso documenti storici e la testimonianza di Michael Philips, giovane di Belfast la cui vita è stata segnata indelebilmente dal conflitto. Un racconto coinvolgente che regala speranza.(Maggie)
- La nave: Luca Misculin ci porta a bordo della nave Geo Barents di Medici Senza Frontier. In un anno in cui si è parlato tanto di migranti, questo podcast si sforza di mostrare la realtà dei soccorsi in mare con chiarezza e concretezza. (Maggie)
- Metanolo: sullo scandalo della gigantesca truffa alimentare del vino al metanolo del 1986. Una storia perfetta da raccontare durante il pranzo di Natale con un buon calice di rosso in mano. (Loretta)
- Bis! Colapesce e Dimartino a Sanremo: l’audio documentario sulla seconda volta dei due artisti al Festival di Sanremo 2023. Il racconto di un’amicizia, ma anche delle aspettative e del senso di inadeguatezza. (Loretta)
- L’altro uomo: serie fiction che ci porta nella vita di una giovane coppia colpita da una tragedia. Un thriller che mi ha tenuta incollata alla cuffiette come non mi succedeva da tempo e a cui mi capita di ripensare. (Loretta)
- Due volte che sono morto: in questa specie di autoinchiesta Paolo Nori scava nel proprio passato per scoprire cos’è successo le due volte in cui è quasi morto. Un viaggio dalle sonorità blues in cui lo scrittore parmigiano ci mostra il tessuto del suo lessico famigliare e geografico, e dove asciuttezza e disincanto fanno emergere ancora di più l’immensità di questo straordinario aedo dei nostri tempi. (Andrea)
- Dove nessuno guarda: trent’anni dopo la morte di Elisa Claps, scomparsa a Potenza nel 1993, Pablo Trincia, Alessia Rafanelli e Riccardo Spagnoli hanno ricostruito la catena di omertà e indifferenza a causa della quale il cadavere della ragazza fu trovato con 17 anni di ritardo, mentre il suo assassino, Danilo Restivo, uccideva altre persone. Un enorme lavoro di giornalismo e narrazione che ha reso giustizia alla memoria di Elisa e innescato una presa di coscienza collettiva nella sua città. (Andrea)
- Kult: una piccola storia, quella di come un busto di Lenin forgiato nel 1922 da un gruppo di operai ucraini finì nel piccolo comune reggiano di Cavriago, diventa qui il pretesto per raccontare la grande storia, quella di come l’ideologia comunista è nata in Russia e si è poi propagata in Europa. Un complicato intreccio di avvenimenti che Angelo Zinna ed Eleonora Sacco hanno saputo dipanare attraverso un racconto fresco e appassionante. (Andrea)
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