Ipsos Digital Audio Survey 2022: la qualità come strada per crescere
di Mirko Lagonegro – CEO di MDE
Lunedì 3 ottobre Nora Schmitz e Claudia D’Ippolito hanno presentato la quarta edizione di “Digital Audio Survey”, la ricerca di Ipsos che, al di là dei simili lavori svolti da altre aziende (tutte rispettabili, ovviamente), da sempre si è concentrata sul pesare il contesto podcast italiano nel senso tecnicamente più corretto, cioè senza includere altri formati di comunicazione nativi per le orecchie quali audiolibri e repliche radiofoniche, spesso comunque definite “podcast”.
Partiamo dal dato quantitativo: nel 2019, quando Ipsos iniziò a misurare il contesto podcast in Italia, erano circa 7 milioni gli ascoltatori mensili. Oggi abbiamo “scollinato” gli 11 milioni arrivando a 11.1 milioni di italiani: grossomodo, un +60% in 4 anni, quasi due milioni di ascoltatori in più rispetto all’anno scorso.
Al di là dei “volumi” d’ascolto, alla riconferma della capacità di intercettare target di qualità e dell’efficacia quale formato di comunicazione pubblicitaria, quello che emerge dalla ricerca è che possiamo considerare archiviata la fase sperimentale, quella secondo la quale le persone si avvicinavano al podcast per curiosità, per “capirne” le caratteristiche e, soprattutto, quale vantaggio poteva offrire loro.
Digital Audio Survey 2022, in questo senso, ha fornito dati molto importanti: il 44% dei rispondenti ha dichiarato di ascoltare più podcast rispetto ad un anno fa, contro il 23% che ha affermato di ascoltarne di meno. Non solo: il 69% delle persone che li ascoltano ne ha un giudizio migliore rispetto ai 12 mesi precedenti. Solo l’1% ha peggiorato la sua opinione sul podcast dopo averlo provato.
Se consideriamo, come è stato opportunamente evidenziato durante la presentazione, che stiamo comunque parlando di un contenuto che non è mainstream, ai quali ci si è avvicinati col passaparola o perché inseriti nell’offerta delle piattaforme musicali, è un risultato che possiamo davvero definire eclatante, tutto per merito delle caratteristiche intrinseche del formato e della narrazione parlata.
Tutto ciò felicemente condiviso, c’è però un punto d’attenzione – tanto evidente da essere il sottotitolo della ricerca stessa – al quale tutti gli operatori di questo settore devono prestare assoluta attenzione: perché il podcast cresca è fondamentale un’attenzione assoluta alla qualità, sotto tutti gli aspetti.
Oltre a quella del contenuto è necessario prestare la massima cura a tutte le componenti del progetto – strategia, promozione, reportistica – così come di alta qualità dev’essere il servizio rivolto ai Brand che si avvicinano a questo formato di comunicazione.
In questi 4 anni il podcast in Italia ha acquisito un buon capitale di fiducia e disponibilità: non possiamo sprecarlo, sennò finisce che dentro la fossa della disillusione ci restiamo per un bel pezzo.
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