Era il 2016, vivevo ad Adelaide (in South Australia) e ogni mattina facevo 10 km di corsa. Non so come mai, ma sta di fatto che i miei tempi e la mia resistenza erano migliorati notevolmente, forse grazie all’aria meno inquinata e più secca rispetto a Roma, dove avevo vissuto fino a quel momento. Mentre correvo, ogni giorno, ascoltavo podcast e a volte desideravo che la corsa non finisse più, non per migliorare le performance ma perché l’ascolto di podcast mi dava un piacere profondo: un senso di connessione con la cultura, la lingua, il modo di pensare e di raccontare del mio Paese.
Questo è stato il motivo per cui ho creato il Festival del Podcasting: creare una festa per incontrare chi, come me, amava e faceva podcast per condividere la nostra passione e imparare gli uni dagli altri.
Eravamo in pochi, ma intanto il podcast cresceva.
Ritornato in Italia, con la complicità di Francesco Tassi, Rossella Pivanti, Andrea Ciraolo e qualche altro podcaster visionario, abbiamo portato il Festival del Podcasting a Milano ed è apparso subito chiaro che la vocazione di questo evento era ricordare il passato, cogliere le opportunità del presente e progettare insieme il futuro del podcast in Italia.
Quest’anno il Festival, arrivato alla settima edizione, si conferma come il più grande evento italiano dedicato al mercato del podcasting, grazie alla partecipazione di quasi 900 persone tra podcaster, editori, piattaforme e brand del settore.
Durante le sei giornate del Festival 115 speaker hanno animato 16 tavole rotonde, 10 workshop, 22 “FocusOn” di approfondimento, quattro talk ispirazionali, tre podcast live, due presentazioni di libri e 13 “Storie di podcaster”. Più di 100 podcast sono, inoltre, stati candidati e presentati nella sezione dedicata ai Podcaster Emergenti.
La direzione artistica del Festival è stata curata dai volontari dell’ASSIPOD – Associazione Italiana Podcasting: persone appassionate di podcast come me e come te che hanno deciso di regalare un anno di lavoro alla community dei podcaster pur di organizzare una giornata di festa.
L’ASSIPOD, ente no-profit impegnato nella diffusione della cultura del podcasting in Italia, durante il Festival ha raccontato la creazione della Casa del Podcast a Roma, all’interno di Technotown, struttura del Comune di Roma dedicata all’applicazione delle nuove tecnologie alla creatività e all’innovazione.
Per raccontarti il Festival ho preso in prestito le parole di alcuni amici che vi hanno preso parte.
Craig Strachan (Head of Podcast di Amazon Music per Australia, New Zealand ed Europa)
Amazon Music è orgogliosa di essere stata partner per quest’edizione del Festival del Podcasting. Ci affascina il ruolo che i podcast possono avere nel portare alla luce le storie individuali e i movimenti che promuovono la diversità e l’inclusione. Il podcasting diventa sempre più forte e noi siamo qui per partecipare alla crescita dell’ascolto di podcast in Italia e per sostenere i creatori aiutandoli a portare i loro contenuti a nuovi pubblici. Siamo davvero emozionati di fare questo viaggio insieme!
Francesco Tassi (founder di VOIS)
Per me il Festival è quando il podcast diventa fisico. Hai la possibilità di incontrare le voci che ascolti, fare community, connetterti con tutte le persone con le quali lavori o collabori durante l’anno, in un’atmosfera allegra e festosa.
Andrea Ciraolo (content creator)
Il Festival del Podcasting è per me un evento irrinunciabile, in cui incontrare persone simili a me, che hanno fatto della comunicazione e delle relazioni la loro passione e, in alcuni casi, il loro lavoro. La parte che preferisco è quella che viene fuori dalle sale, perché c’è uno spazio di dialogo che trovo molto arricchente. La mia keyword preferita è “ispirazione”. Ogni anno torno a casa con un sacco di voglia di parlare dentro a un microfono.
Ester Memeo (podcast producer)
Il Festival del Podcasting 2022 è stato per me la conferma di quanto il podcast sia ormai una nuova forma d’arte attraverso cui esprimersi e donare agli altri. Per questo la cultura del podcast va promossa e sostenuta con eventi come questi, in cui indipendenti e grandi produttori trovano il loro punto di incontro verso una genuina libertà di espressione.
Carlo Annese (founder di Piano P, piattaforma di podcast giornalistici)
Non vorrei fare troppo la parte del decano o del padre fondatore, ma è stato davvero entusiasmante vedere (e ascoltare) tutti quei ragazzi e quelle ragazze coinvolti intorno a qualcosa che fino a pochi anni fa era sconosciuto. Il podcast si è rivelato uno spazio di sperimentazione e di opportunità, soprattutto nel giornalismo, per tanti che hanno trovato una propria voce. Il festival ha rappresentato in pieno questo grande fermento: un momento di confronto, di scoperta e, soprattutto, di formazione diretta, sul campo. Ora siamo forse davanti a una svolta importante ma anche molto interessante: uscire dal confronto tra produttori indipendenti, piccoli e grandi, e, forti di queste esperienze, provare a educare vecchi e nuovi ascoltatori a uno strumento, secondo me, ormai indispensabile.
Franco Solerio (podcaster indipendente host di Digitalia ed evangelist del Podcasting 2.0)
Con il Festival del Podcasting Giulio Gaudiano e tutti i volontari ogni anno allungano e rinsaldano quel filo invisibile che tiene unita tutta la comunità di chi produce e chi ama i podcast in Italia.
Il prossimo Festival del Podcasting avrà luogo dal 25 al 30 settembre 2023. Tutte le informazioni su http://festivaldelpodcasting.it
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