Numero del 17 luglio

PODCAST

  • Molti podcast si assomigliano, nella struttura e a volte anche nei contenuti. Anche per questo, fin dai primi secondi di ascolto ci si accorge della singolarità e della qualità di un audio documentario come Sonar di Nicolò Porcelluzzi (per Il Post). Uno degli incipit (e uno dei trailer) più efficaci degli ultimi anni, per un podcast in cinque puntate che ne meriterebbe almeno altre cinque. Porcelluzzi usa l’audio «non solo come mezzo per veicolare un contenuto» (lo ha raccontato chiacchierando con Matteo Bordone, in uno degli ultimi episodi di Tienimi Bordone), ma anche per interrogarsi sull’essenza del suono stesso. 

    «Da quando abbiamo potuto sconfiggere il tempo registrando qualcosa, abbiamo iniziato dal canto degli uccelli.
    In questi suoni c’è qualcosa che ci strega, da quando si nasce a quando si muore
    ».


    Il risultato è sorprendente: Sonar veleggia leggero toccando diversi temi che poi ritornano di puntata in puntata: il linguaggio dei capodogli e le similitudini con il nostro, la musica ambient, gli strumenti più antichi della storia dell’umanità. Sonar, disponibile sull’app del Post e sulle principali piattaforme d’ascolto, accosta gli interventi di grandi compositori a quelli dei piccoli studenti delle scuole di musica, riflette sulla differenza fra sentire e ascoltare, svela aneddoti sul suono metallico del sistema nervoso.
    Ti ritroverai a mettere in pausa per cercare ogni brano musicale citato nelle conversazioni o per prendere un appunto su una delle tante curiosità che scoprirai. A proposito, sei pronto a metterti alla prova con la pratica del deep listening?

«Il mondo suona, dobbiamo solo ascoltare».

  • Francesca Zanni ha uno stile riconoscibile dalla chiarezza del racconto e dalla necessità di dare voce a chi non ne ha o non ne può più avere. Nei suoi podcast non troverai voci rotte dalla commozione. Sarai invece portato dentro la storia con la libertà di provare le tue emozioni da ascoltatore nel tuo spazio privato. Succede anche con Come una marea – Il caso Franco Mastrogiovanni che l’autrice e narratrice ha scritto insieme a Enrico Bergianti. Il podcast di Radio24, disponibile sul sito e sulle principali app d’ascolto, ricostruisce una storia difficile e crudele, quella del maestro elementare della provincia di Salerno morto dopo 87 ore di trattamento sanitario obbligatorio (tso) nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Lo fa attraverso le voci dei legali e della famiglia, a partire – come dice Zanni nel trailer – da una semplice domanda: perché quell’uomo non è uscito vivo da una struttura ospedaliera pubblica italiana? Era il 31 luglio 2009, la legge Basaglia esisteva già da oltre 30 anni.

    «È stato un uomo libero che è morto in catene ma che da uomo libero e grazie a una famiglia che non si è mai arresa ha lasciato un’eredità che potrebbe evitare ulteriori sofferenze».
  • Trovo che Insonni sia un podcast da manuale, per svariati motivi. Il primo, forse il più importante: ti tiene incollato alle cuffie, anche se di insonnia non hai mai sofferto. Il secondo: è raccontato in maniera intima, personale e originale. La host Carlotta Sisti – che ha frequentato la Chora Academy, nell’ambito della quale è nato il podcast – ha un tono di voce che non somiglia a quello di altri (rarità nel panorama nostrano). E poi: è la dimostrazione che per realizzare un ottimo podcast occorra un lavoro di squadra, meglio se di alto livello. Insonni (prodotto da Chora Media con la collaborazione di Francesca Abruzzese) è scritto, narrato, sonorizzato in maniera ineccepibile. Nulla è lasciato al caso, tanto che nei titoli di coda è giustamente citato anche il ruolo della vocal coach, Eleonora Moro.
    A partire dal vissuto personale dell’autrice e host, il podcast (disponibile su tutte le app) approfondisce l’ampio ventaglio dei disturbi del sonno grazie alla condivisione di altre esperienze individuali, con una narrazione alla quale ci si affeziona. Infine, altro punto a favore: la sigla, davvero efficace.

    «Potrei contarle, perché noi insonni ricordiamo ogni notte trascorsa senza dormire.E le odiamo tutte».

AUDIOLIBRI

  • Il vecchio al mare(Einaudi, 2024) di Domenico Starnone sembra un romanzo scritto per l’audio. Non di rado i libri che diventano audiolibri in un secondo momento non sono semplici da ascoltare: si rischia di perdere il filo o di saltare dettagli importanti. Questo romanzo denso di riflessioni sulla vecchiaia e quindi sulla vita, ma dalla scrittura leggera e piacevole, è ideale da ascoltare, forse più che da leggere (io ho fatto entrambe le esperienze, in contemporanea). Gran parte del merito va sicuramente all’interpretazione di Aldo Stella, che di mestiere non a caso fa il doppiatore e il direttore del doppiaggio. La sua voce sembra fatta apposta per dare forma a Nico, romanziere 82enne, che – durante le giornate fra la spiaggia e la casa che ha preso in affitto fra le dune – si dedica a lunghe considerazioni sulla scrittura e sulle persone che incontra e conosce; in particolare una ragazza di poco più di vent’anni che gli ricorda sua madre come non l’ha mai conosciuta.

    «Mi sono sempre piaciuti gli esseri umani che giocano tra loro mescolando desideri innocui per divertimento».
  • Alessandra Battaglia è una speaker, attrice e docente di corsi sull’uso della voce, che ha creato attorno a sé, su Instagram, una community di appassionati attraverso post utili, piacevoli e conditi di autoironia. Per Mondadori ha pubblicato di recente La tua voce è un drago alato, manuale che come audiolibro (disponibile sulle principali app) è letto, come immaginerai, dalla stessa autrice. La versione audio del libro ha pertanto una marcia in più: Battaglia conduce l’ascoltatore per mano, dalla teoria fino alla spiegazione dei vari esercizi di un training che, capitolo dopo capitolo, vuole portare alla consapevolezza dello strumento che più di ogni altro usiamo di continuo, ovvero la nostra voce. La voce è un marchio che caratterizza ognuno di noi e ci rende unici, non solo in ambito professionale. Questo audiolibro può di sicuro rivelarsi prezioso per i podcaster, ma si tratta allo stesso tempo di un supporto adatto a un ampio pubblico di persone interessate a conoscere i segreti della voce e l’arte di parlare in pubblico. O semplicemente a tutti coloro che non tollerano l’ascolto della propria voce registrata: qualcuno ha detto “messaggi vocali”?
  • Chi dice e chi tace di Chiara Valerio (Sellerio Editore, collana La memoria), terzo posto al Premio Strega 2024, aveva originariamente il titolo Dopo il funerale. L’autrice, a seguito della morte dell’amica Michela Murgia, mancata il 10 agosto 2023, ha deciso di modificarlo nonostante abbia più volte ribadito di essersi dedicata alla scrittura del libro due anni prima della sua scomparsa.
    A dare voce alla storia nell’audiolibro (Emons Edizioni, disponibile sulle varie app di ascolto) è la stessa autrice, con un risultato gradevole e calzante: le pause, il tono, le incursioni dialettali regalano a parole e personaggi la forma più adeguata, quella sonora. Nella cornice di Scauri, cittadina della costa laziale dove Valerio è nata, si svolge l’indagine da parte dell’avvocato Lea Russo sulla morte di Vittoria, annegata nella sua vasca da bagno. Una storia a più livelli di ricerca e scoperta, lì dove «Tutti facevamo sempre le stesse cose. Tutti sapevamo tutto di tutti. Tutti ci accontentavamo di ciò che avevamo davanti agli occhi».

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