Quello che forse manca al mondo dei podcast italiano è un po’ di coraggio, la sfrontatezza necessaria per sperimentare, anche a costo di rinunciare alla garanzia del successo. È un problema che riguarda soprattutto le case di produzione più strutturate, mentre a osare in genere sono i podcaster indie.
Il nuovo progetto di Pablo Trincia può piacere più o meno (a me sta piacendo molto, nonostante un inizio un po’ disorientante), ma di sicuro ha il merito di avere fatto quel salto nel vuoto che vuol dire proprio sperimentare. Il podcast, scritto con Alessia Rafanelli e prodotto da Chora Media per Spotify, s’intitola Megalopolis – Mumbai 2050 ed è composto da dieci puntate (l’ultima esce venerdì 4 novembre).
Il racconto parte dalla vigilia del Capodanno 2050: Trincia ha 73 anni e si trova in una Mumbai in gran parte sott’acqua a causa degli effetti della crisi climatica; sta cercando un uomo che ha intervistato nell’estate del 2022. Torniamo così nel presente, insieme a Trincia, che a Mumbai nell’estate 2022 ci è stato davvero e ha registrato e raccontato in presa diretta come vivono i suoi 22 milioni di abitanti.
Un aggettivo che molti stanno usando per descrivere Megalopolis è “immersivo”. La sensazione è quella di essere davvero lì. Un altro lavoro “immersivo” uscito nei giorni scorsi (un lavoro del tutto diverso da quello di Trincia) è la prima serie audio su Diabolik & Co., ispirata al remake dell’albo Il re del terrore, uscito sessant’anni fa (qui trovi un podcast dedicato alle creatrici di Diabolik, le sorelle Giussani). È un lavoro gigantesco, con oltre quaranta voci (tra cui Francesco Venditti nei panni di Diabolik, Myriam Catania in quelli di Eva Kant e Claudio Moneta nella parte dell’ispettore Ginko). La produzione è di Full Color Sound per Audible. Struttura e recitazione ricordano molto i radiodrammi di una volta (di cui ha parlato poco tempo fa il fondatore di Audible, Don Katz). La sensazione è quella di guardare un film, ma senza immagini, come mi ha detto il mio ragazzo mentre ascoltavamo Diabolik insieme durante un viaggio in auto.
P.s. Qualche settimana fa il giornalista Gianluca Nicoletti ha lanciato un progetto a metà tra web radio e podcast (l’ho scoperto dalla newsletter Mostly Weekly di Antonio Dini). Si chiama Instant radio e assomiglia a un incrocio tra un diario audio collettivo e un magazine sonoro. Bello!
Passiamo agli audiolibri. Ne sono usciti tantissimi che sogno di ascoltare, le mie librerie di Audible e Storytel contengono decine di titoli.
Tra quelli che ho iniziato, provo già molto amore per milk and honey della poetessa rupi kaur, raccolta di poesie e prose – dolcissime e spietate – intrecciate intorno al tema della sopravvivenza. La versione audio, su Storytel e su Audible, è interpretata da Alessandra De Luca, che alle parole di kaur dona vita.
Una pagina di “milk and honey”
Sto ascoltando anche L’isola dei battiti del cuore di Laura Imai Messina, con la voce di Valentina Carnelutti (su Storytel e su Audible). Il centro del romanzo, di cui l’autrice ha parlato in una puntata del podcast Voce ai libri di Silvia Nucini, è un luogo incredibile e reale: un edificio in un’isola del Giappone dove sono catalogate le pulsazioni del cuore di decine di migliaia di persone da tutto il mondo.
E poi, sempre su Storytel, c’è A caccia di dinosauri, scritto e letto da Federico Fanti. Fanti fa un mestiere che a un certo punto – da bambina – credo di avere sognato di fare anche io: il paleontologo. Qui ci accompagna nelle sue indagini sul campo e ci racconta perché oggi ha particolarmente senso andare a caccia di dinosauri.
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