I consigli di ascolto
- Il 16 marzo, la nave di Medici senza Frontiere Geo Barents è partita dal porto di Augusta, in Sicilia, per una missione nel Mediterraneo orientale. A bordo è salito anche Luca Misculin, giornalista de Il Post (magari lo ricordi per il podcast La fine del mondo, o per le supplenze di Morning quando Francesco Costa è negli Stati Uniti). Misculin si è impegnato a rimanere a bordo della nave per l’intera durata della missione, pubblicando un episodio al giorno del suo podcast La nave, disponibile su tutte le app gratuite. L’idea non è nuova – aveva fatto qualcosa di simile Valerio Nicolosi con il podcast Distress – Soccorso in mare, di cui avevamo parlato qui – ma non per questo risulta meno urgente. Attraverso interviste con lo staff della nave e resoconti di un salvataggio di migranti vissuto in prima persona, Misculin ci mette di fronte alla realtà innegabile e all’importanza del soccorso in mare. E lo fa con il suo solito stile asciutto e preciso, andando ben al di là di qualunque strumentalizzazione politica o narrazione opportunistica.
- «C’è chi dice che OnlyFans sia un metodo di redistribuzione del capitale patriarcale». Questa teoria, tanto intrigante quanto discutibile, è pronunciata da Eva nella prima puntata di Comprami, realizzato da Daniele Vaschi e Andrea Franceschi per Il Sole 24 Ore. Eva (nome di fantasia) è una donna di 24 anni che ha fatto della creazione di contenuti erotici sulla piattaforma OnlyFans la sua professione. Nel corso di otto puntate, la serie si incarica di rispondere a svariate domande legate al successo di OnlyFans e all’impatto che il sito sta avendo sul nostro modo di concepire il cosiddetto “sex work”, soprattutto tra i più giovani. Un ascolto che mi ha spinto a domandarmi come la pensassi davvero su temi legati all’intimità e alle relazioni online esplicitamente basate su transazioni economiche, sfidandomi ad andare al di là di facili moralismi e vecchi pregiudizi.
- In quanto esseri umani, definiamo sia la realtà che ci circonda sia noi stessi attraverso le parole che scegliamo di usare. Soprattutto in periodi di guerre culturali come il nostro, in cui usare un termine piuttosto che un altro diventa un modo di mostrare al mondo come la pensiamo su determinati temi, ragionare sull’uso del linguaggio e la sua funzione di creazione del pensiero diventa ancora più importante. Amare paroleè il nuovo podcast settimanale de Il Post dedicato ai cambiamenti in corso nella lingua, condotto dalla sociolinguista e scrittrice Vera Gheno. La prima puntata è dedicata alla differenza tra linguaggio denotativo e connotativo, concetto spiegato attraverso esempi molto attuali come la differenza di prospettiva che esiste tra il parlare di “gestazione per altre persone (GPA)” o “utero in affitto”. Episodi brevi che ci aiutano ad essere più consapevoli perché, come dice la conduttrice stessa, «percepire le narrazioni ci dà modo di riconoscerle e di non esserne vittima».
- Il superpotere dei romanzi è quello di trasportarci in luoghi e contesti storici di cui mai potremmo avere esperienza diretta. Ma esiste anche un piacere diverso, sottile, che deriva dal ritrovare luoghi che conosciamo nel minimo dettaglio trasfigurati dalla narrazione letteraria. È quello che ho provato in questi giorni ascoltando La Malnata, romanzo d’esordio di Beatrice Salvioni ora disponibile su Audible. Io, come Salvioni, sono nata e cresciuta a Monza. La città – con il suo fiume Lambro, il suo Ponte dei Leoni, la sua festa di San Gerardo, le sue periferie industriali – fa da sfondo alla nascita e all’evoluzione di un’amicizia irresistibile tra due ragazze del primo ginnasio: la narratrice, ossia una “sciuretta” di buona famiglia, e la Malnata del titolo, una ragazza da cui tutti scappano perché si dice che porti sfortuna. Siamo nel periodo del ventennio fascista e la scrittura di Salvioni, che ci arriva tramite la lettura impeccabile di Silvia Siravo, è magnetica fin dalla prima, potentissima scena con cui si apre il romanzo.
- Ha senso ascoltare il teatro, senza vedere le espressioni e i gesti degli attori sul palco? Secondo il team di Audible che ha curato la nuova collana Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame la risposta è decisamente sì. Si tratta di una raccolta di trenta commedie della coppia, registrate dal vivo negli anni ’70, ’80 e ’90 e restaurate in occasione dell’anniversario del compleanno di Dario Fo (avrebbe compiuto 96 anni il 24 marzo 2023). Tra gli spettacoli disponibili ci sono Mistero Buffo, Coppia aperta, quasi spalancata e Fabulazzo Osceno, ma io consiglio di cominciare da Morte accidentale di un anarchico. La registrazione che ci viene proposta è del 1987, con un’introduzione dell’epoca dello stesso Fo. Nel suo discorso l’autore ci parla dell’origine dell’espediente narrativo attorno a cui è costruita la commedia (il personaggio del matto, interpretato da Fo) e racconta delle reazioni politiche e istituzionali all’opera. Uno spettacolo satirico di denuncia creato in tempi record all’indomani della strage di Piazza Fontana e della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli durante il suo interrogatorio in questura.
- Scheletro femmina è il nuovo romanzo di auto-fiction scritto e letto, nella versione audio disponibile sia su Storytel sia su Audible, da Francesco Cicconetti. Attraverso una narrazione scorrevole e limpida, il libro rimette al centro della scena un aspetto che il dibattito pubblico sui diritti delle persone trans spesso lascia in secondo piano, ovvero la loro esperienza diretta. Il romanzo ripercorre la vita della voce narrante attraverso alcune sue pietre miliari, in un percorso verso la comprensione di se stessi che ha un che di universale nonostante la sua unicità. Negli ultimi anni Cicconetti è diventato uno dei principali divulgatori sulle tematiche legate all’identità di genere e ai diritti delle persone trans in Italia. Se non lo conosci, consiglio l’ascolto della sua intervista con Francesco Oggiano e Giulia Valentina nel loro videopodcast Show off.
Leave a Reply