Un buon punto di partenza per rendere il mercato dei podcast più solido sono i propositi che Annalise Nielsen di Pacific Content ha fatto per il 2025 (Pacific Content è una storica società che produce branded podcast). Un paio di esempi: focalizzarsi sulla qualità più che sulla quantità, e mettere creatività anche nel marketing.
Intanto ti racconto che cosa ci aspetta nei prossimi mesi secondo le previsioni di esperte ed esperti. Ho letto una ventina di articoli al riguardo. Ecco un riassunto delle previsioni più condivise.
1. Videopodcast e audio-only finiranno per coesistere
La parola “videopodcast” è stata il mantra del 2024. Lo sarà anche quest’anno. Si svilupperà un agnosticismo dei formati: in sostanza, il termine podcast verrà slegato sempre di più dalla sua natura originaria solo audio. Molti contenuti (soprattutto talk, ma sempre più anche narrativi: è il caso di True Crime Reports di Al Jazeera, che usa l’AI per la parte visiva) vivranno contemporaneamente come audio e video. Il video però non sarà la soluzione universale. Ci si aspetta dei ritorni all’audio-only per ragioni di costi e praticità. L’audio manterrà il suo spazio unico, quello di strumento fruibile mentre si fa altro e che ci permette di staccare dagli schermi, stimolare l’immaginazione e creare esperienze immersive (aspetto che si noterà sempre di più sul fronte della fiction).
Fonti: Sounds Profitable, Midia Research, Podnews, The Verge, Campaign, Vulture, Nieman Lab
2. L’AI ridefinerà la produzione podcast
L’intelligenza artificiale si radicherà profondamente nel settore dell’audio parlato on demand, e da novità si trasformerà in uno strumento sempre più integrato nel processo di produzione. Le voci sintetiche risulteranno mano a mano più realistiche e indistinguibili da quelle umane, con una probabile diffusione crescente di deepfake audio. Diventerà sempre più facile e accessibile usare l’AI per attività come le trascrizioni e l’editing, ma anche – per esempio – per l’ottimizzazione pubblicitaria, la targettizzazione e la promozione social. L’obiettivo sarà sfruttare l’efficienza dell’AI senza compromettere l’autenticità dei contenuti umani.
Fonti: Midia Research, Podnews, Campaign, Acast
3. La pubblicità continuerà a crescere
Il mercato pubblicitario dei podcast crescerà ancora: si prevede che la spesa nella pubblicità podcast entro il 2026 arriverà a tre miliardi di dollari (pari al 35% della spesa nell’audio digitale). La crescita sarà particolarmente spiccata per la pubblicità programmatica. Le campagne diventeranno più sofisticate, con un approccio omnicanale guidato dai creator e strumenti di misurazione più precisi.
Fonti: Acast, Right Side Up, Campaign, Dwnload
4. Il mercato si polarizzerà sempre di più
Il settore vivrà una polarizzazione crescente tra grandi produzioni e megastar da un lato e creator indipendenti dall’altro, con una “classe media” di podcaster in contrazione o comunque in difficoltà. Questa divisione si rifletterà anche nella professionalizzazione del settore: le grandi produzioni investiranno in tecnologie e strumenti professionali sempre più sofisticati, mentre i creator indipendenti beneficeranno di strumenti di produzione più accessibili ed economici. Il mercato vedrà più fusioni e acquisizioni e si assisterà a un ingresso significativo del private equity1. Parallelamente, cresceranno le comunità locali di podcast.
Fonti: Nieman Lab, Dwnload, Podnews, Campaign, Vulture
5. Le metriche del successo cambieranno
La misurazione del successo dei podcast si evolverà significativamente: dal semplice conteggio dei download si passerà a metriche più sofisticate, focalizzate su retention e coinvolgimento. L’integrazione di dati demografici e psicografici permetterà una pianificazione cross-channel più efficace e darà agli inserzionisti una comprensione più profonda del loro pubblico.
Fonti: Podnews, Acast, Right Side Up
6. YouTube dominerà la distribuzione podcast
YouTube consoliderà la sua posizione dominante nel video podcasting. Intanto si intensificherà la competizione tra piattaforme aperte e proprietarie (anche alla luce della consapevolezza di quanto possa essere rischioso dipendere da una singola piattaforma). In questa competizione, lo sviluppo di nuove funzionalità per la scoperta dei contenuti sarà cruciale. Altri elementi rilevanti saranno l’accessibilità e la personalizzazione dell’esperienza utente.
Fonti: Campaign, CoHost, Podnews, Vulture
7. Gli eventi live diventeranno ancora più importanti
Non solo i grandi show con budget elevati, ma anche produzioni medie e piccole organizzeranno eventi nei teatri locali, bar e auditorium universitari. Questo trend riflette la volontà del pubblico di interagire dal vivo con gli host che seguono abitualmente, il che crea nuove opportunità di monetizzazione e di engagement per i creator. La crescita degli eventi dal vivo rappresenta anche un’evoluzione del formato podcast verso un’esperienza più immersiva e comunitaria.
Fonti: Podnews, Podnews, Nieman Lab
8. I podcast saranno sempre più centrali in politica
I podcast si affermeranno come strumento centrale nella comunicazione politica e sociale, con l’emergere del concetto di “podlomacy” (diplomazia via podcast). Il formato influenzerà significativamente l’opinione pubblica: sarà un canale primario per le notizie e gli annunci di personaggi pubblici, specialmente tra i giovani che mostrano maggiore fiducia in questo medium rispetto ai media tradizionali. Anche i leader aziendali utilizzeranno sempre più spesso i podcast per amplificare gli sforzi di marketing delle loro aziende e per coinvolgere i consumatori.
Fonti: Podglomerate, Soundbite, Podnews, Nieman Lab
Leave a Reply