La resa dei conti delle “podcast election”

Quando era ormai chiaro che sarebbe stato il prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump è apparso in pubblico a cantare vittoria affiancato da una variegata serie di personaggi famosi. Tra questi c’era anche Dana White, presidente dell’Ultimate Fighting Championship e caro amico di Trump.

A un certo punto White ha preso la parola e ringraziato diverse persone. Ha sottolineato in particolare l’ultimo ringraziamento, quello a un’altra celebrità nel mondo delle arti marziali miste (nonché ex dipendente dell’Ultimate Fighting Championship in qualità di commentatore): Joe Rogan.

Rogan è oggi l’host del podcast più famoso al mondo, The Joe Rogan Experience, a cui ha dato vita 15 anni fa. Il canale YouTube è seguito da oltre 18 milioni di persone, su Spotify gli iscritti sono 16 milioni.

Non a caso, sia Trump sia Kamala Harris, la candidata per il partito democratico, ambivano fortemente ad apparire nel podcast.
Trump alla fine ce l’ha fatta: è volato ad Austin, in Texas, ed è andato a farsi intervistare negli studi di Rogan.
Harris invece ha perso l’opportunità. Rogan infatti non ha accettato le condizioni poste dal suo staff, che includevano che fosse Rogan stesso ad andare da Harris e che l’intervista durasse un’ora al massimo (ossia molto meno della media delle puntate di JRE).

La puntata con l’intervista a Trump è uscita il 26 ottobre, e in dieci giorni ha ottenuto 45 milioni di visualizzazioni. Un record.

Alla vigilia delle elezioni Rogan ha dichiarato il proprio sostegno al candidato repubblicano.

Girano già meme che mostrano Harris pentita dell’occasione persa, a indicare quanto alcuni podcast siano diventati rilevanti nel plasmare l’opinione pubblica.

* * *

Joe Rogan non è l’unico podcaster che ha intervistato i candidati alla Casa Bianca durante la campagna elettorale. Sia Trump sia Harris sono apparsi in parecchi podcast.

  • Qui i podcast in cui è apparso Trump: The Joe Rogan ExperienceSix Feet Under con il wrestler Mark Calaway, Flagrant con il comico Andrew Schulz, Bussin with the Boys con gli ex giocatori di football Will Compton and Taylor Lewan, This Past Weekend con Theo Von, Lex Fridman PodcastFull Send Podcast con i Nelk Boys, The Dan Bongino ShowImpaulsive con Logan Paul e All In Podcast.
  • Questi quelli in cui è apparsa Harris: Call Her Daddy con Alex Cooper, All the Smoke con Matt Barnes e Stephen Jackson, The Howard Stern ShowUnlocking Us con Brené Brown, The Breakfast Club con Charlamagne Tha God, Jess Hilarious e DJ Envy, Club Shay Shay con Shannon Sharpe.

Com’è evidente, Trump ha puntato sui podcast ancora più di quanto abbia fatto Harris: in totale le interviste podcast al candidato repubblicano hanno accumulato oltre 100 milioni di views (i numeri delle visualizzazioni delle interviste a Harris sono mooolto inferiori).
Pare che a consigliarlo sia stato il figlio Barron, 18 anni. Attraverso i podcast Trump mirava a intercettare soprattutto gli elettori repubblicani non tradizionali, quelli che tendono a non andare a votare.

In ogni caso, è la prima volta che due candidati alla presidenza degli Stati Uniti puntano così tanto sui podcast durante la campagna elettorale, anche a discapito dei media tradizionali.

Secondo un sondaggio di USA Today e la Suffolk University di Boston, le interviste podcast a Trump e Harris sono state intercettate da circa 1 elettore su 4E l’impatto di queste interviste è stato molto più favorevole per Trump che per Harris.

Niente di sorprendente, visto che – come hanno scritto in molti – una grande fetta dei podcast più popolari negli Usa ha un pubblico di destra o estrema destra. Qui Pietro Minto su Link:

Resta il sospetto, che, così come l’alt right aveva saputo sfruttare i meccanismi più perversi dei social nel 2015-2016, oggi stia dominando anche i podcast, settore nel quale possono ormai ambire a qualcosa di simile a un’egemonia culturale.

Ma perché tutta questa attenzione sui podcast? Secondo Ashley Carman ci sono almeno tre motivi:

  1. il numero di persone negli Usa che ascoltano podcast mensilmente è più che raddoppiato dal 2016 (alcuni dei podcast citati sopra fanno milioni di ascolti a episodio);
  2. le persone si fidano parecchio dei loro podcaster di riferimento, che quindi possono influenzare il loro pubblico più di altri media;
  3. giovani, soprattutto gli uomini, passano sempre più tempo ad ascoltare i podcast.

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